Nikola Tesla – Menti Incomprese #1

Menti Incomprese: Nikola Tesla

Nikola Tesla
Nikola Tesla nel suo laboratorio.

Ah beh, Nikola Tesla. Forse la più grande delle mie infatuazioni giovanili, ma è facile farsi prendere dalle emozioni, a cinque anni.

Inutile dire che un laboratorio non è nemmeno degno di tal nome, senza almeno una decina di bobine di Tesla sparse qua e là. Fanno colore e rendono l’aria frizzantina.

Sul suo genio c’è poco da dire: ha inventato e/o migliorato praticamente tutto quello che riguarda la tecnologia… onde radio, motore a induzione, corrente alternata, raggi X, gas ionizzati, aeromobili a decollo verticali, veicoli elettrici… La cosa che mi ha fatto un po’ disamorare, verso i sette anni, è stato scoprire quanto fosse ingenuo e si facesse sfruttare e manipolare.

Non registrava quasi mai i suoi brevetti, pertanto affaristi senza scrupoli come Edison gli soffiarono un sacco di invenzioni. Il disprezzo per i soldi, è comprensibile, ma non accettabile da una grande mente. Il fine giustifica i mezzi, e con i soldi si possono comprare un sacco di mezzi (certo, una vera grande mente semplicemente prende ciò che gli serve, quando gli serve).

Nikola TeslaCondivideva con me la capacità di visualizzare i piani di costruzione mentalmente, senza bisogno di riportarli su carta… Lo potrei quasi considerare un collega, grazie a progetti come la “macchina fotografica dei pensieri” o il ben più utile “raggio della morte”, ma purtroppo non li ha mai portati fino in fondo. Per fortuna adesso c’è il buon vecchio dottor Shelly, eh, Nikola? Ci penso io ai raggi della morte, non preoccuparti!

Insomma, alla fine era un pappamolle come tutti gli altri. Nessuno dei miei mentori spirituali sarà alla mia altezza. Il genio è solitudine.